Renato Brunetta fa il pastore. Anche Maria Stella Gelmini ha gli abiti della pastorella. Accade a San Gregorio Armeno. I banchetti del presepe napoletano, al solito, non mancano di offrire bizzarre figurine o personaggi della politica: infuriano Obama e Berlusconi, ovviamente. Ma chi ha battuto tutti, in termini di rappresentazione politica, è chi si è dedicato – in provincia di Pisa – agli “invisibili” (o di quelli che non si vogliono più vedere).
Don Armando Zappolini, parroco di Perignano, nel territorio di Lari, nel presepe della chiesa di Santa Lucia ha invece piazzato attorno al Bambinello una prostituta, un barbone ed una borsa da venditori ambulanti, con tanto di prodotti falsificati e cd. Lo striscione recita: “Attenzione, pubblicani e prostitute vi passeranno avanti nel Regno dei Cieli”. Il personaggio – il prete, si intende – non è nuovo a simili imprese: in passato per rappresentare la crisi della Fiat fece nascere Gesù in una carcassa di Panda.
Frattanto – sempre a proposito di rappresentazioni della realtà – l’agenzia di stampa vaticana Fides in un servizio del direttore Luca De Mata rivela che gli italiani non hanno smesso di emigrare. Insomma, insieme agli immigrati dall’Africa, dall’Est e dall’America Latina in Germania ci sono ancora i meridionali. “Hanno bisogno di assistenza – scrive – mentre in Italia si parla sempre di italiani nel mondo che diffondono il made in Italy, qui si parla di una comunità che ha bisogno di assistenza”. Sarebbero circa cinquantamila le persone che vanno e vengono tra Germania e Italia, spesso in fuga – secondo De Mata – dalla mafia. Gente che deve cavarsela con il proprio “bi-analfabetismo” (tedesco ed italiano), con una scuola molto più selettiva di quella della Penisola e il rischio di finire nel sottoproletariato.