Foto di Beerbauf now AWOLIl sistema educativo finlandese? E’ merce d’esportazione. L’idea di vendere l’esperienza maturata è di Henna Virkkunen, omologo finnico dell’italiana Maria Stella Gelmini.  Il know how in materia di scuola entra dunque nella bilancia commerciale, dimostrando di essere un “bene” da sfruttare. Le performance nei test PISA-OCSE, tradizionale (e a volte crudelmente ingiusta) croce e delizia dei docenti italiani, ha spinto la Virkkunen a supporre che si affolleranno le richieste sui servizi scolastici finlandesi.

E così, con buon senso pragmatico, la ministro ha annunciato di aver organizzato una taskforce con la responsabilità di preparare la strategia di export.  Che faccia sul serio, lo dimostra anche il fatto di voler presentare questo piano al Governo per la fine del 2009. La “buona scuola” è vista come potenziale generatrice di nuove occupazioni e operazioni di business di successo. Gli esperti studieranno punti di forza e di debolezza di una simile iniziativa di export, i servizi attualmente utilizzabili, il bacino di interesse. Secondo il direttore per le relazioni internazionali presso il ministero della pubblica istruzione, Jane Palojärvi, i destinatariu saranno istituzioni di formazione superiore.

Avrà successo questa “mercificazione” delle buone pratiche? Le posizioni di vetta nelle classifiche del 2001, 2004 e 2007 hanno già attratto migliaia di visitatori interessati a prender contatto con il sistema educativo finlandese.