Foto di Blunight 72L’educazione sentimentale con cui siamo cresciuti deve molto alla neotelevisione. Un’autoreferenziale tv “realtà”, sboccata nell’enfatizzazione falso-realistica del reality, in cui le storie di vita – exempla vitae – i “casi quasi umani” hanno sottilmente segnato le nostre menti. Lo schermo propina ancor oggi lacrime, di gioia o di dolore non importa. Anche senza la Carrà. Lo stesso web sta transitando dalla fase dominata dal database delle intenzioni, come John Battelle ha chiamato Google, a quella del database delle emozioni, definizione attribuita a Facebook da Randi Zuckerberg, sorella del creatore del social network, Mark, e Global market director di FB.

Che la nostra sia un’epoca sentimentale – non romantica, si badi bene – lo dimostrano anche risvolti di solito aridi di emozioni, come la legislazione. Se la terra trema, per logica associazione di idee cambiano le  parole chiave della comunicazione: da “stupratore”, termine che ha segnato la stagione presismica, a “sciacallo”. Un termine che gode già della sua fortuna mediatica. E’ usato – ad esempio – da una compagnia di Carabinieri per indicare una banda di semplici rapinatori di banche, ma soprattutto è già diventato parola d’ordine per l’ennesima proposta di riforma legislativa. «E’ stato messo a punto un nuovo reato da parte del ministro della Giustizia Alfano – ha annunciato il capo del governo, Silvio Berlusconi – le pene saranno molto severe». Poco importa che i primi due arrestati ad Onna sian0 poi stati scagionati o che il codice abbia già le norme per punire il reato di furto. All’emozione non si comanda. Era bastata la sola notizia delle manette per far compiacere perfino un senatore del Pd.

D’altronde anche nel caso delle violenze sessuali lo stesso premier, con estrema franchezza, aveva giustificato il decreto anti-stupri con una frase del tipo: «Voglio sottolineare che il governo può utilizzare la decretazione di urgenza a seguito del clamore suscitato dai recenti episodi. Voglio dire che rispetto al 2006-2007 i casi di stupro sono diminuiti del 10 per cento». Insomma, l’emozione per il caso della Caffarella – emozione che ha preso la mano anche ad alcune  penne italiane – ha costretto il legislatore a provvedere. Ma d’altro canto la componente “sentimentale”, ormai, è fondante. Al punto che la Repubblica italiana può essere considerata fondata (anche) sulle emozioni.