La prima tessera del “Partito della Nazione” è stata consegnata a Casini lo scorso 18 agosto. La nuova formazione politica lanciata dall’Udc concluderà la campagna di tesseramento il 30 novembre e, dal 1 gennaio 2011, spera già di avere un nuovo nome. A pagamento. Verserà infatti 5.000 dollari, all’incirca 3.900 euro, a chi gliela avrà suggerita via web. «Il nome “Partito della Nazione” coniato per la convocazione al “1° Laboratorio delle Idee” di Chianciano – precisa però il primo partito italiano a rivolgersi al popolo di internet per “autobattezzarsi” – non deve rappresentare alcun vincolo alla libera creatività individuale».

Insomma, quel richiamo alla nazione potrebbe pure cadere. Quasi ci si aspettasse, nel lanciare il concorso per il naming, l’ammonizione lanciata da Calogero Mannino. «Nella tradizione dei cattolici – ha detto l’ex Dc – la nazione non ha mai avuto un valore prioritario: la nostra priorità deve essere quella di rappresentare una forza veramente popolare”. Ma all’Udc dicono di avere in mente un pubblico “ben preciso”: «Tutti gli italiani liberi e forti, che in questo grave momento sentono il dovere di cooperare al bene della Nazione».

Gli ideatori – ingaggiati sulla rete di BootB, un sito di crowdsourcing sfruttato dai venditori d’auto usate o dalle beauty farm per arrivare all’Unicef – sono già al lavoro: 44 proposte già nelle prime 24 ore. Il bando è stato pubblicato ieri, 12 settembre, e consegna alla rete informale di creativi uno scarno, ma eloquente, brief, il documento con il quale i pubblicitari ricevono le istruzioni dal committente. L’obiettivo è, da solo, un manifesto ideologico: «creare il nome di una nuova realtà politica in cui confluiranno l’UDC e tutti coloro che si riscontrano nel processo di creazione di un “Partito della Nazione”, inteso come nuova casa politica, autentica e fattiva, per tutti i popolari, i liberali, i moderati e i riformisti italiani».

Il brand, perché di questo si tratta, dovrà rispondere a quattro caratteristiche: etico, democratico, innovativo e coraggioso. Sulla prima il refrain è quello dei “valori” cui l’estremo centro ha da sempre riempito le sue campagne di comunicazione, la seconda è quasi scontata, mentre le ultime due si somigliano non poco. Il nuovo nome del “Partito della Nazione” dovrà essere contro le arretratezze del sistema istituzionale ed economico italiano e «contro le pigrizie, le paure e le rendite di posizione che creano retrogrado immobilismo».

Non è la prima volta che Pier Ferdinando Casini fa l’occhiolino alla Rete. Sabato scorso ci aveva provato introducendo, a Chianciano, l’EstremoCentroCamp. Forse non un barcamp, in senso stretto, ma uno spazio per bloggers e utenti del web. Poi Twitter, usato però più che altro per lanciar proclami, quasi fosse un novello palchetto per comizi in formato digitale. Ora ci prova con il crowdsourcing per ribattezzare il nascente partito in vista del 2o