La foto cinese del Corriere
La foto "cinese" del Corriere

Di fronte al terremoto, i mezzi di comunicazione tradizionali tirano fuori i fondamentali da sisma. E non solo. Un canovaccio – tanto consunto quanto tragico – fatto di racconti di superstiti, ritrovamenti miracolosi,  morti e dispersi. Oltre alle immancabili interviste tra le lacrime sulle sensazioni di chi ha perso casa, cari – tutto – nel terremoto. Giornalismo emotivo, ricerca di “storie”. Tutto vero. Bruno Vespa, colpito nel personale (è aquilano come Franco Marini, nato a San Pio delle Camere, ed abruzzese come Gianni Letta da Avezzano) ha accentuato alcune sue tradizionali derive aiutato da un’inviata in grado di esaltare quanto di più lacrimoso le telecamere potessero cogliere. Eppure qualcosa è cambiato nella comunicazione su L’Aquila rispetto ad altri eventi sismici. Il Tg1 – provocando l’esacrazione di una parte del web – ha compiuto una tirata autoreferenziale, diffondendo (anche a mezzo ufficio stampa) i dati “esaltanti” sull’audience in casa Rai. Il sisma è poi entrato  nel “racconto” live di SkyShow sul Grande Fratello. Il Corriere della Sera ha tentato la strada del crowdsourcing facendosi però rifilare una bufala: foto del terremoto cinese, spacciate per abruzzesi da un “citizen journalist”.

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