Foto di maéliMayotte rischia di diventare un emblema. Le due isole, Grande Terre e Petite Terre, hanno deciso il 29 ottobre scorso  di entrar a far parte della Francia col 95,2% di voti favorevoli. Saranno il 101° dipartimento francese dal 2011 e, probabilmente, un simbolo. Terra d’oltremare, che tra l’altro le Comore rivendicano dalla dichiarazione di indipendenza del 1974, entrerà nella storicamente robusta organizzazione amministrativa transalpina portandosi dietro non tanto la poligamia, quanto Islam e nuovi costi per il welfare francese (le prime tasse sono previste per il 2o14). Mayotte è insieme Occidente, Oriente ed Africa. E’ pure immigrazione.  Clandestina, ça va sans dire: dei 186.452 abitanti, un terzo è irrégulière. Le isole ospitano, per questa ragione, come ogni propaggine estrema di territorio al pari di Lampedusa, un “centro”  per sans papier messo pure sotto accusa da Amnesty International per il trattamento dei suoi ospiti (vedi video sotto, risalente però all’ottobre scorso). Il Pil di Mayotte – unità di misura artificiosa che siamo abituati ad abusare – è tre volte inferiore alle Isole della Riunione, altro territorio francese nell’Oceano Indiano. Ma, rileva Nouvel Obs.com, ben nove volte superiore a quello delle popolazioni vicine.

Mayotte può essere esemplare delle contraddizioni o, se si preferisce, della dialettica che attraversa il mondo. In Afghanistan stava per essere pubblicata una legge che avrebbe legalizzato i rapporti sessuali senza consenso della moglie. Non verrà adottata, sostengono fonti afghane. E non certo per la bislacca minaccia del ministro della Difesa italiano Ignazio La Russa il quale avrebbe ritirato”per ritorsione”  le donne soldato, senza rendersi conto di aderire – così – alle tesi integraliste di chi vorrebbe  l’altra metà del cielo “chiusa in casa” o comunque ben lontana dalla vita sociale. Figurarsi in un esercito, in “promiscuità” con gli uomini. Le pressioni internazionali hanno invece avuto effetto, la visione del mondo proveniente dall’esterno ha fatto prevalere tra le norme costituzionali post talebane in conflitto,  quella della legge islamica riconosciuta agli sciiti e quella della “parità”, la regola più “moderna” o – se si preferisce – occidentale.

Ma a Mayotte, 101° dipartimento di Francia, vale ancora la pratica del tutore matrimoniale – il wali – lo strumento cioè che consente di sposare delle minorenni. Ci pensa il wali, appunto, spesso il padre, a promettere chi non ha capacità di agire. Ancora una volta la pulsione ad entrare nell’Occidente – per la verità di una porzione della popolazione (ha votato poco più del 61 per cento degli aventi diritto) – si accompagna con la presenza di culture “altre”. Non tradizioni innocue, ma usi che si contraddicono con le norme civili, quindi “di convivenza civile”, consolidate. Non norme trasferite nei Paesi di cultura occidentale, come nel caso degli immigrati in Europa, ma ancora radicate nella loro terra di origine, verrebbe dire nella loro “costituzione materiale”. Cosicché l’ordinamento francese – seppure accettato da tempo – entrerà ora in contatto diretto, dall’esterno, con un modo di vivere alieno. Con conseguenze imprevedibili.

Centre de rétention de Mayotte di Amnesty_France