Lavoro scuola e attitudini online gli strumenti per sceglierli.

Lavoro o scuola. Anzi, meglio: lavoro e scuola. Un dilemma classico. Specie in tempo di iscrizioni alle Superiori. Il presidente di Confindustria Cuneo, Mauro Gola, ha scritto giorni fa una lettera ai genitori cuneesi alle prese con questa scelta. «Servono operai specializzati – ha mandato a dire Gola – tecnici esperti nei servizi alle aziende, addetti agli impianti e ai macchinari. Il nostro dovere è quello di evidenziarvi questa realtà. Queste sono le persone che troveranno subito lavoro una volta terminato il periodo di studi». Ed è iniziato il putiferio.

A lavorare si deve imparare. A scuola

Post, tweet, articoli. Tutti contro. Pure uno sferzante Gramellini. Giù ad accusare Mauro Gola di aver consigliato a giovani e famiglie di lasciar perdere con le iscrizioni a scuola. “Non ho mai detto che per lavorare non si deve studiare”, si è difeso. E in effetti non ha sostenuto questo. “Ha fatto clamore – ha aggiunto – la parola operai: quasi come fosse un titolo spregiativo, connotato da mancanza di ambizione. Il ruolo dell’operaio oggi è molto cambiato».

Studi flessibili, per un lavoro che cambia

A proposito, però, di scuola e lavoro Gola – presidente della Kelyan spa di Cuneo e Ad della A&C Servizi – ha fatto appello a «un atteggiamento che potrete definire squisitamente razionale, ma che denota responsabilità nei confronti dei nostri figli». Purtroppo, è discutibile basarsi – come ha consigliato alle famiglie – sulla ricerca di professionalità delle aziende cuneesi nel 2017 per fondare un percorso di formazione professionale che terminerà tra tre o cinque anni. Il mondo cambia in fretta e se non sei attrezzato a cambiare con esso il rischio di restar senza lavoro, scuola professionale o non scuola, è ancor più alto. Un liceo e poi magari un corso di un Its, istituto tecnico superiore (e sui quali il Miur ha messo altri 50 milioni) bisognerebbe almeno farli. O andare alll’università, perché non è poi così vero che chi si laurea non trova occupazione (Almalaurea).

Uno strumento per scegliere il “mestiere”

Razionale, invece, prima delle iscrizioni a scuola, sarebbe stato magari consigliare giovani e famiglie di andare a leggere i fabbisogni professionali che ha analizzato Isfol e che guidano nelle scelte con un servizio online a dir poco “pragmatico”. Si chiama “Isfol. Professioni, occupazione, fabbisogni” (http://professionioccupazione.isfol.it/). Hai una conoscenza in un settore, sia pure esso l’arte? Hai un’abilità o una propensione particolare, come – che ne so – dal senso critico al più prosaico “sorvegliare le macchine”? Il sistema, creato da Isfol, ti guida nella scelta. E soprattutto ti fa vedere se il settore che ti interessa è in crescita o meno.

Scuola, lavoro e personalità

Lavoro e scuola, iscrizioni alle superiori, scelta di un percorso professionale. Sapere a priori cosa ti interesserà nella vita a 13/14 anni è davvero dura. Tutto può divenire forse più chiaro provando a utilizzare una serie di strumenti online di Isfol. Ad esempio si può partire dalle caratteristiche – combinabili – della personalità: realistica, investigativa, artistica, sociale, intraprendente o convenzionale.

Profilatori per chi non sa orientarsi

C’è poi l’Occupazional Profiler, un sistema di autovalutazione – chissà perché con il nome in inglese – che può aiutare nell’orientamento al lavoro e alla formazione. Oppure Genius Job, ancora una volta una denominazione anglofona per un servizio italianissimo: un sistema di ricerca semantico che promette di individuare un insieme di professioni sulla base delle domande che fa all’utente. È in fase di test, e può portare a consigli surreali, ma magari può esser utile per capire come funziona il mondo. Roba da grandi forse, ma comunque utili a farsi un’idea.