pinocchio“Che ci fa un non vedente a teatro?”. ‘Guarda’ lo spettacolo. Ti capita di accompagnare al Ghione tuo figlio allo straordinario “Pinocchio” con Pino Ammendola e i “Piccoli per caso”, prima compagnia di minorenni professionisti d’Italia guidata da Guido Governale e Veruska Rossi, e ti si illumina un mondo. Come si è illuminato a ciechi e ipovedenti seduti in platea. E’ il “Ghione” di Roma l’unico teatro della Penisola a dare l’audiodescrizione delle rappresentazioni in contemporanea allo svolgimento degli spettacoli. «Lei attraverso questa accessibilità – hanno detto alla direttrice artistica, Roberta Blasi – è diventata i nostri occhi per lo spettacolo teatrale».

Toccare e ascoltare

Il meccanismo è semplice, ma efficace. Prima delle rappresentazioni non vedenti e ipovedenti salgono sul palco: toccano le scene, chiedono spiegazioni, palpano tutti i costumi nei camerini. Poi tornano alle poltrone e grazie a una radiolina “vedono” i movimenti, i costumi, i colori. Ovviamente le musiche, di Edoardo Bennato, e le voci – di Ammendola ma soprattutto di strepitosi interpreti in erba – arrivavano direttamente dal palco. E questi spettatori smettono di essere “speciali”, applaudendo, ridendo o emozionandosi assieme al resto del pubblico. Il servizio di audiodescrizione è di Barbara Marsala (Isiviù)

Quanto a “Pinocchio” l’allestimento scenografico, le coreografie, i colori, la recitazione e la regia di Governale-Rossi hanno raccolto tantissimi applausi. Un lavoro che ha come special guest addirittura Albertazzi (in video) nei panni di un grande Mangiafuoco, e non è cosa da poco. Va in scena fino al 2 marzo.
(Segnalo un piccolo conflitto di interessi: conosco Governale).