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TvLa televisione secondo Aristotele
Il reality sta dando un gran da fare ai maghi della tv. E’ in crisi, non è in crisi? Viene sospinto per lungo e per largo nei palinsesti alla ricerca di una posizione che gli permetta di “rendere” abbastanza. La realtà deformata che offre stimola il latente desiderio di avere “esempi di vita” dei pubblici. Giuseppe Feyles, un dirigente di Mediaset, sostiene che nella televisione il prevalere dell’emozione «finisce per essere dominante sui valori cognitivi che potrebbero essere trasmessi dal mezzo televisivo».

Il carcere psichiatrico e la televisione
Ma la realtà è ben altra cosa rispetto alla realtà televisiva. Costanzo sta per lanciare il 27 ottobre “Altrove”, programma tv che avrebbe dovuto condurlo attraverso la vita del carcere di Viterbo. La distanza di quanto passa per l’obiettivo e quanto passa in certi luoghi di dolore, seppur modello quasi quanto un lager, viene misurata da Valeria Biotti in “Il reality carcerario che non vedrete mai in tv”, il racconto della registrazione di un’intervista tv di Dario Fo in un manicomio criminale.

Sport, web e disturbi compulsivi
Ho amici ed amiche in grado di trascorrere la giornata in funzione della palestra. Programmano ogni loro passo per liberare il loro tempo e dedicarsi alla fitness. Un esercizio che non ha un obiettivo, un traguardo da raggiungere, bensì il mantenimento di uno stato non meglio misurabile: il benessere. Adesso c’è la presa di coscienza che questo atteggiamento si può trasformare in una mania compulsiva. La stessa che affligge quanti – ed i bloggers non ne sono affatto esenti – hanno una dipendenza dalle nuove tecnologie.