E la (riuni0ne di) redazione non c’è più. In tempi di crisi acuta per il giornalismo tradizionale (americano) Ventiquattro – il magazine de Il Sole 24 ore – racconta di Spot.us con un servizio a firma di Livia Manera. «Chiunque può suggerire un oggetto di indagine, versare 25 dollari e, se altre 99 persone faranno altrettanto, ingaggiare un professionista». L’idea la può lanciare un cittadino, ed è un tip, o un giornalista che vuol farsi finanziare (ed allora è un pitch). Il modello ispiratore è quello di Kiva.org, di DonorsChoose.org, associati forse un po’ a sproposito all’economia del dono dall’inventore di Spot.us, David Cohn. Qualcosa di simile invece è l’investigative fund cui sta pensando l’Huffington Post: un fondo per pagare le inchieste dei reporter. Ma Spot.us fa qualcosa di diverso: elimina il conciliabolo tra capi per decidere gli argomenti del giorno. Cancella pure il desk: si serve di fact checkers, dei controllori (come ne ha Huffington) esterni. Insomma, se il blogging ha creato l’autore senza editore, la formula di Cohn – per ora no profit – va verso l’editore senza autori e redattori (alle dipendenze).
Editori senza redattori
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