Cicciobello Pisolino venduto da PosteShopProdotti finanziari, cd, schede per cellulari. Perfino Cicciobello Pisolino. Alle Poste Italiane trovo di tutto, tranne che la consegna delle lettere “in orario”. Bollette recapitate già scadute, riviste ormai vecchie, estratti conto già addebitati. La mia cassetta postale resta desolatamente vuota per settimane. Se poi vuoi mandare un reclamo via internet, ti chiedono il codice di spedizione, tu che devi ricevere e non hai spedito un bel niente. Allora telefoni al contact center: devi fare una chiamata di reclamo per ogni componente della famiglia e – se hai due cassette postali – una per ogni cassetta. Questo tra attese e cadute di linea o uno spettacolare “Tutti gli operatori sono occupati, la preghiamo di richiamare più tardi”. Il mese scorso, costretto a guidare senza tagliando dell’assicurazione, ho finalmente ottenuto per telefono dall’ufficio postale la consegna della posta. Spiegazione? “I postini assunti si licenziano subito”. Dopo 17 giorni stessa storia: recapito solo su chiamata. Risposta: “Il postino è malato”. I problemi organizzativi di un’azienda non dovrebbero mai ricadere sul cliente, ma è possibile che tale venga considerato soprattutto chi spedisce e non chi ha diritto di ricevere? Tutta questa attenzione al business (chi spedisce è colui che paga), non ha forse distratto l’azienda dal suo core-business e cioé consegnare la corrispondenza puntualmente a chi è destinata?