«Lo conosco di fama, so che è un uomo che ha una competenza scientifica di alto livello. E’ stato molto attivo nel Nord America e sono sicuro che ci porterà un valore aggiunto». A parlare – con una nota stampa – è il ministro delle Politiche agricole Mario Catania. Si riferisce a Francesco Braga, professore all’Università di Guelph, perché di fresca nomina a sottosegretario all’Agricoltura. Stessi elogi dal presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Ue, Paolo de Castro. Peccato che il premier Monti abbia indicato per quel ruolo un altro Braga, il quasi omonimo Franco, professore universitario sì, ma espero di costruzioni antisismiche.

Scherzi da governo degli “sconosciuti”, quanto meno per addetti stampa (le congratulazioni di rado sono scritte di loro pugno dai politici) e – soprattutto – per i giornalisti. Il “falso” Braga è stato intervistato Radio 24, “Un giorno da pecora” e pure dalla Bbc. Il fatto è che il “vero” Braga con l’agricoltura poco o niente ha a che fare e pertanto scrutando tra i curricula, è parso logico a giornalisti e burocrati che fosse il docente canadese, e non  quello italiano,  il sottosegretario giusto al posto giusto.

Poi, visto che nessun Braga si presentava a giurare (l’autentico Braga si dice sia rimasto scornato del non esser assegnato alle Infrastrutture), sono sorti i primi dubbi. Da quello surreale del ministero delle Politiche agricole, che ha mandato in Canada un’email per aver conferma al Braga di là che fosse lui il sottosegretario (“Ma non dovreste dirmelo voi?” avrebbe risposto). A quello pirandelliano del presidente di Fedagri, Maurizio Gardini: «Visto che nel comparto agricolo è in corso un difficile negoziato, sarebbe un evidente vantaggio per il nostro ministro tecnico Catania l’essere affiancato da un sottosegretario altrettanto tecnico e che abbia una comprovata esperienza nel settore». Tradotto: visto che la sorte ce l’ha dato, meglio il “canadese” esperto di agroalimentare.

Ma se tutto questo che sembra un paradosso, in tempi di vacche magre, non possa esser preso al balzo da Monti? E che nella ventata di contenimento dei costi della politica si acchiappi al volo la formula “paghi un sottosegretario e ne prendi due”.