Foto di 710928003Nel libro, The Third Wave, del 1980 –  leggo su Wikipedia – il futurologo Alvin Toffler coniò il termine “prosumer” quando predisse che il ruolo di produttori e consumatori avrebbe cominciato a fondersi e confondersi. Ormai il “fai da te” si sta diffondendo ad ogni livello, perfino nelle carceri.

La crisi arriva anche a Regina Coeli. Il carcere romano è in rosso e a rimetterci per primi saranno gli addetti alle pulizie: da oggi saranno licenziati e al loro posto lavoreranno i detenuti. (…) La signora Mara e due colleghi, Annalisa e Domenico, pulivano l’area uffici del carcere per conto della ditta che ha preso in appalto il servizio dal Ministero della Giustizia. Guadagnano (guadagnavano) 320 euro al mese. Troppo, evidentemente. Così il Provveditore Regionale dell’amministrazione penitenziaria ha [deciso] di affidare il compito a due detenuti di Rebibbia. I quali, secondo le norme sul trattamento penitenziario, hanno la possibilità di lavorare all’esterno del carcere: lo faranno, sebbene sempre in prigione. Ai detenuti viene riconosciuta, per il lavoro svolto, una cosiddetta mercede che ammonta in genere ai due terzi di quanto previsto dal contratto di riferimento. Un bel risparmio. (…)
Valentina Di Nino, Il Messaggero – 31 marzo 2009