palpaLa Finlandia è differente. Anzi, differenziata. Ed “egoista”. Una famigliola americana in vacanza ad Helsinki ha (involontariamente) pedinato, qualche giorno fa, due adolescenti finniche. Avevano appena raccolto due lattine di birra vuote nella metropolitana. Ignorate le pattumiere sulla loro strada, le ragazze sono filate ad un supermercato, dove – dopo aver inserito i barattoli d’alluminio in una macchina – hanno riscosso dall’apparecchio una piccola somma di denaro. «Grande popolo i finlandesi – hanno commentato, ammirati, i miei amici della terra di Obama – tengono pulito il loro Paese da soli».

L’egoismo insomma (a volte) fa bene. Altro che sensibilità etica, educazione ambientale e altre nobili considerazioni con le quali ci imbibiamo nella speranza di sensibilizzarci alla differenziata. Al massimo ci promettiamo che “un domani” le tasse rifiuti caleranno, per tutti: chi ha fatto la differenziata e chi – con un po’ di rodimento – se ne è altamente fregato. Il rapporto diretto costi benefici del singolo, invece, se gestito “politicamente” (e non populisticamente, termini in Italia oggi tra loro sinonimi), porta a benefici per tutti. Hic et nunc ,qui e immediatamente, per chi ricicla.

Nel 2008 i finlandesi hanno restituito il 94 per cento di bottiglie usa e getta, ricaricabili e lattine consumate. Per l’alluminio si sono attestati al 90 per cento, contro il 60 per cento di media dell’Europa occidentale. Stati Uniti? Fanalino di coda. Dall’Asia qualcuno vorrebbe copiare il sistema lanciato dalla Palpa, che sta per Suomen Palautuspakkaus Oy (più o meno: società finlandese per il ritiro del packaging).

Questo “prosumo sociale” si basa sul denaro, ovviamente. Ecco le tariffe, tanto per farsi un’idea: ogni lattina non schiacciata vale 0,15 centesimi, le bottiglie di plastica usa e getta 40 centesimi se da un litro, 20 cent se tra 0,35 e il litro e 10 tutte le altre. Poi quelle che possono essere riutilizzate dagli imbottigliatori vengono ripagate con somme dai 10 centesimi, per la 33 centilitri, ai 4 euro e 20 per una cassetta da 24 pezzi da un litro.

In occasione di sagre, feste, concerti – ha testimoniato Corinna, una dottoranda di Meldola ad Helsinki – chi consuma bibite in contenitori “restituibili” non li getta via. Anzi, li lascia ordinatamente in prossimità dei bidoni affinché pensionati e ragazzi possano raccoglierli e andarli a “scambiare” con buoni sconto al supermercato rendendo così queste persone “parte attiva” nell’economia del paese. «Non è raro – diceva Corinna – trovare anziani e bambini con borsoni che si aggirano la mattina successiva a questi eventi proprio per fare un lavoro che così viene autofinanziato». E che nella Penisola è invece una “tassa sull’immondizia”.

In Finlandia non tutto il riciclaggio passa per questo do ut des, esiste anche una sensibilità ambientale, quella stessa che perseguiamo con le nostre campagne di informazione. Insomma, un mix equilibrato tra “egoismo” ed etica, che a quanto pare potrebbe essere una ricetta di successo della differenziata. Perugia, per tornare in Italia, anzi al cuore verde della Penisola, punta a passare dal 35 per cento del 2007 (record per un capoluogo di provincia) al 45 per cento del 2009. Molto impegno, sensibilizzazione, etica ambientale, addirittura competizioni tra cittadini e – quel che conta – un ritorno: chi porta rifiuti all’isola ecologica è infatti ripagato. In euro.