La Stampa con la bufala in prima pagina«Il giornalismo scritto è ancora il nucleo duro del giornalismo italiano. La carta, tuttora, conserva un elemento di autorevolezza e credibilità che non si può attribuire a Internet. E’ quello che ci è rimasto e che va conservato con molta attenzione. Forse è l’ultimo bene che ci è rimasto».

L’affermazione è di Giulio Anselmi, uno dei direttori che più stimo. E’ alla guida de La Stampa, il giornale che ha pubblicato in prima pagina la clamorosa bufala di Sara Palin “modella” sulla copertina di Vogue. Era un lavoretto in Photoshop di un simpatico blogger tragicomicamente preso sul serio dal quotidiano torinese. A tal proposito Pandemia ha già elencato i casi quando tirar fuori dal cassetto questa storia:

  • Sì, ma i giornali sono meglio dei blog perché c’è il filtro editoriale;
  • Sì, ma i giornali hanno una propria credibilità e una storia che li rende autorevoli;
  • Sì, ma chi c’è dietro ad un blog? Come fai a capire se quello che scrive è vero o no? I giornali invece…
  • La carta stampata, sì che è vero giornalismo; alle redazioni Internet ci finiscono solo i polli…
  • Internet? Sai quante bufale girano? Non è affidabile, specie i blog.. vuoi mettere con i giornali?
  • Le notizie si recuperano sul campo, in presa diretta; i blogger col giornalismo casalingo non potranno mai raggiungere quel livello…
  • Citizen journalism? Boiate! Per fare il giornalista devi essere iscritto all’Ordine, solo così c’è la garanzia di qualità verso il lettore…

Adesso possiamo aggiungere anche la frase di Giulio Anselmi. Infatti lui, dell’inaffidabilità di internet, ne sa già abbastanza.

La tribù del vecchio giornalismo professionale deve migrare, ma il terreno su cui deve ricostruirsi è in parte già occupato