Saranno cose che capitano la sera d’estate. Ti chiedono di parlare pubblicamente – all’aperto e in uno stupendo cortile storico (con Carlo Infante) – di Facebook, non sapendo loro che rischi di straparlare, con successivi tuoi rimorsi per il tèdio prodotto nell’uditorio. E può capitare che ti ritrovi, invece che a dibattere solo di “social/personal media”, a raccontar di televisione.