Un avatar in una città italiana.
Dieci anni fa, il 15 maggio 2007, nasceva su Second Life “2L Italia World”. «Second Life ha il suo primo giornale italiano», annunciava la Stampa.it (“Nasce il primo giornale italiano in Second Life”). Stesso proclama venne da AdnKronos, Rai.it (“Second Life ha il suo primo giornale italiano”), il Riformista e Repubblica.it. Lo “stampato” – 30 pagine a colori – era un’app, anzi uno script, che si sfogliava dentro il mondo virtuale – in distribuzione gratuita in 63 luoghi – o, più semplicemente via web, in pdf (l’indirizzo era www.2litaliaworld.it).
«Questo giornale del metaverso – annotava all’esordio Vittorio Zambardino sul suo blog su Repubblica.it – è una buona idea. Che sia un buon prodotto dipenderà da chi lo farà e da chi saprà aiutarlo, ma è un vero e proprio solletico professionale per chi lavora nei giornali di questo universo reale. Una provocazione insomma. Una buona prima mossa, fatta di volontà e niente soldi».
Il primo numero fu scaricato 35 mila volte. Nel 2007 il boom – quanto meno mediatico – di Second Life era qualcosa al di fuori dal normale. Ma quella cifra era comunque da lasciar storditi i tre fondatori.
«Dalla metà del mese di maggio ad oggi abbiamo registrato 34.980 download tra versione integrale (da sola 24.115) e quella di anteprima (10.865). Su SL circa 1500 hud scaricati nel primo numero» (dall’intervista a ICTBlog)